Sanzione del 25% per omesso pagamento: forse si applicherà il favor rei
- Michela Macalli
- 31 mar
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Con la sentenza 2950/2025, la Cassazione, rinviando la questione di merito, ha invitato la Corte di Giustizia Tributaria della Toscana a valutare l'opportunità di sollevare innanzi alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale in riferimento a quanto stabilito dal D.Lgs. 87/2024 che limita il campo di applicazione delle nuove disposizioni concernenti le sanzioni tributarie ai fatti commessi successivamente al 1° settembre 2024 in relazione agli artt. 3, 25 e 27 della Costituzione, sul presupposto di una qualificazione delle sanzioni irrogate in termini di “pene sostanziali” alla stregua dei criteri Engel definiti dalla giurisprudenza della CEDU (la qualificazione giuridica dell’illecito nel diritto nazionale, la natura dell’illecito, l’applicabilità generalizzata, il grado di severità della sanzione e lo scopo preventivo-afflittivo).
La Cassazione ha quindi ritenuto plausibile l’applicazione retroattiva della nuova disciplina sanzionatoria, che, per quanto ci occupa, prevede la riduzione dal 30% al 25% per le violazioni inerenti l'omesso o parziale pagamento.
La Corte Costituzionale potrà quindi essere chiamata a vagliare profili di incostituzionalità del regime transitorio stabilito dall’art. 5 D.lgs. n. 87/2024 il quale non prevede l'applicazione retroattiva delle sanzioni più favorevoli introdotte con il medesimo decreto.